Allargare in Azienda la forbice dei “first responder BLSD”: progettare un nuovo concetto di sicurezza tra etica e CSR
Sono sempre di più le grandi Aziende che immaginano un luogo di lavoro più sicuro, e che sia in linea con la normativa e con la reale protezione della vita dei propri dipendenti. La legge Mulè sui defibrillatori è oramai in dirittura di arrivo e tra poco ogni pubblica amministrazione e azienda dovrà obbligatoriamente posizionare defibrillatori in maniera che il soccorso sia efficiente ed efficace, e che vi siano un numero di persone formate, in grado di intervenire nei primi 4 minuti richiesti per evitare i danni irreversibili all’infortunato.
Linee guida internazionali definiscono fondamentale intervenire nei primi 4 minuti perchè dopo tale tempo, se nessuno interviene con massaggio cardiaco/defibrillatore semiautomatico esterno, iniziano inesorabilmente i danni cerebrali irreversibili.
Molti hanno già deciso di non attendere una legge per adeguarsi a questi nuovi standard, e porre in essere le migliori prassi, mettendo in campo un progetto che includa: Welfare, Corporate Social Responsability, Safe& Security, People Caring, in linea con l’AGENDA 2030.
Potremmo definirlo un progetto di cardioprotezione complesso, legato alla CSR. Questo video potrà darvi una idea di cosa vuol dire unire la formazione etica alla tecnologia.
La domanda a questo punto potrebbe venire spontanea: perchè immaginare un progetto di questo tipo, se già esistono le figure degli RSPP e RSL? Perchè parlare di first responder BLSD ?
La risposta è semplice, perchè lo smart working, l’home working producono (purtroppo) deposizionamento delle figure preposte, aumentando quindi il rischio concreto che – in caso di incidente grave – possa non trovarsi in un tempo utile personale formato ed addestrato con certificazione 118 in corso, ad intervenire in questi casi.
Quindi allargando la forbice delle persone formate come “first responder BLSD”, si può contrastare anche il peggiore degli incidenti (un arresto cardiaco), avendo numerose persone in gradi di affrontarlo con competenza e strumenti adeguati.
Diverse aziende quindi hanno aggiunto già al personale formato esistente (abilitato al Primo Soccorso Aziendale – legge 388/2003 e successive modifiche), altre figure accessorie in grado di intervenire con manovre di rianimazione cardiopolmonare e abilitazione all’uso del defibrillatore già presente in azienda.
La formazione/certificazione del personale dipendente al BLSD, non solo quindi permette di aumentare la sicurezza in Azienda, facendo diventare un Valore il percorso certificativo, ma permette di realizzare un progetto ad elevato valore sociale che lavora sul triplo impatto: quello personale , quello professionale e quello sociale.
L’impatto personale viene sempre prima di tutto: una persona formata a proteggere il valore della vita, può innanzitutto ricevere un valore aggiunto in grado di far proteggere al meglio la propria famiglia.
L’impatto professionale permette di avere in Azienda, persone che possono davvero fare la differenza nel proprio luogo di lavoro.
L’impatto sociale è legato al fatto che questo tipo di formazione al Basic Life Support and Defibrillation, permette ad ogni dipendente formato e certificato con brevetto rilasciato dal 118 o da Centro di Formazione accreditato, di essere “sentinella” nel territorio e nel tessuto sociale e poter aiutare chi dovesse aver bisogno di aiuto in qualunque luogo.
Se poi all’interno del corso, si inseriscono anche le manovre pediatriche, allora l’interesse sarà trasversale ed immediato: perchè si hanno figli, nipoti, e questo…non è poco.
Si passerà così da quello che era percepito come un dovere o un obbligo, a ricevere un dono che migliora la qualità della vita e della salute.
Sono questi i progetti che rendono il dipendente orgoglioso della propria azienda, e permettono le società di pubblicare nel proprio Bilancio Sociale o nella propria “Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario” una attività di Responsabilità Sociale di Impresa degna delle migliori aziende italiane ed europee.
Infatti un buon progetto di CSR aumenta la percezione emotiva del dipendente, del cliente, degli stakeholder e shareholder.
Oggi sempre più si pone una grande attenzione agli effetti che una azienda fa impattare sulla società, occupandosi realmente della collettività con produzione di risultati, aumentando la fiducia e favorendo comportamenti più responsabili che interessano la famiglia, salute, e qualità della vita.
Se insegneremo ai dipendenti a disostruire le vie aeree di un bambino, di un adulto , ad usare il DAE e ad effettuare le manovre salvavita in sicurezza, avremo di certo coinvolto nella sfera personale i dipendenti e le loro famiglie: tutto questo migliora la Corporate Image e porta un progetto come questo, a diventare un fattore strategico competitività ed innovazione sociale agli occhi della comunità di riferimento.
Un esempio innovativo in questo video:
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