Training BLSD con modifiche “ad interim Covid-19”: scopriamo insieme perchè è importante aggiornare chi è stato certificato prima di febbraio 2020, con le nuove linee guida in vigore.
Le aziende che hanno certificato i propri dipendenti al BLSD prima del mese di febbraio 2020, ovvero prima del “lockdown” (con relativo blocco della formazione BLSD e di Primo Soccorso Aziendale a livello nazionale), al momento si trovano con personale formato con un “protocollo operativo” antecedente al Covid-19, e quindi non conforme ai cambiamenti radicali di approccio, approvati e diffusi dal Ministero della Salute , con specifica Circolare (http://www.trovanorme.salute.gov.it/norme/renderNormsanPdf?anno=2020&codLeg=74459&parte=1%20&serie=null) di concerto con il Governo, e presa in carico successivamente dai vari 118 regionali, che per legge monitorano il corretto svolgimento dei corsi BLSD nazionali, che per l’appunto sono cambiati nella forma e nella sostanza.
Ma cosa è cambiato e perchè i dipendenti di una azienda devono essere aggiornati?
Oltre ad aver scritto e pubblicato nel nostro sito un articolo esaustivo su questa tematica ( https://www.squicciarinirescue.org/blsd-e-covid-19-cosa-e-cambiato-e-chi-deve-essere-aggiornato-sulle-procedure-di-intervento-in-ogni-azienda-e-non-solo/) si fa presente che nell’approccio dell’operatore laico abilitato (ovvero non sanitario), in caso di arresto cardiaco, il personale che ha seguito un corso BLSD di 5 ore, accreditato al 118 può per legge intervenire quale “primo anello della catena del soccorso”, allertare il 112, iniziare il massaggio cardiaco e – se disponibile – utilizzare un defibrillatore.
L’avvento del virus Covid-19 ha modificato il protocollo in maniera non banale: la verifica dello stato di coscienza, le ventilazioni di soccorso, l’approccio a due soccorritori, l’uso della mascherina sull’infortunato e molto altro è stato modificato, e quindi è logico che se chi è stato formato prima di febbraio 2020, non ha ricevuto comunicazioni CHIARE insieme alla notifica del nuovo protocollo, ci si trova esposti a rischi non trascurabili, in caso di contagio durante un soccorso.
Infatti ogni vittima di arresto cardiaco, è da trattare come “potenziale positivo covid-19” fino a prova contraria.
Il rischio nasce nel momento in cui non si comunica in maniera efficace qual’è il nuovo protocollo ai dipendenti, e si rischia che chi – in caso di bisogno- dovesse intervenire con il vecchio protocollo, si potrebbe esporre a dei rischi non indifferenti, soprattutto se malauguratamente dovesse venire contagiato, si potrebbero ravvisare problematiche legali pesanti per il datore di lavoro.
Ma questo per quale motivo? E’ una responsabilità del’azienda per cui lavora?
Per accertare la responsabilità del datore in materia di infortuni sul lavoro, il lavoratore deve dimostrare l’esistenza del danno, la nocività dell’ambiente di lavoro ed il nesso causale esistente fra questi due elementi. il datore invece deve dimostrare di aver adottato tutte le cautele necessarie a impedire il verificarsi dell’evento dannoso.
Alcune riflessioni possono essere applicate anche alla tutela della salute dei lavoratori nell’ambito della prevenzione dei contagi dacovid 19, l’inserimento dell’obbligo di sicurezza nelle strutture del rapporto obbligatorio, è fonte di obblighi positivi secondo la Cassazione a carico del datore di lavoro, che deve predisporre un ambiente ed una organizzazione di lavoro idonee alla protezione del bene fondamentale della Salute, ed “attuare nell’organizzazione del Lavoro una efficace attività di prevenzione con la continua ricerca delle misure suggerite dall’esperienza e dalla tecnica più aggiornata per garantire la sicurezza dei luoghi di lavoro”
Si deve tenere presente che in accordo con il governo il 14 marzo 2020 sindacati e imprese hanno firmato un protocollo per tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori dal possibile contagio da nuovo coronavirus, e garantire la salubrità dell’ambiente del lavoro, il protocollo è stato integrato tutti 4 aprile del 2020 e successive modifiche e conporta l’adempimento dell’obbligo previsto dall’articolo 2087 del codice civile ai, fini della tutela contro il contagio covid-19. (fonte Sole24ore- AGOSTO 2020)
Questo significa che potrebbe non bastare inviare a tutti la semplice comunicazione scritta della Circolare del Ministero della Salute
(http://www.trovanorme.salute.gov.it/norme/renderNormsanPdf?anno=2020&codLeg=74459&parte=1%20&serie=null) che ha per oggetto le “Indicazioni emergenziali per il contenimento del contagio da SARS-CoV-2 nelle operazioni di primo soccorso e per la formazione in sicurezza dei soccorritori”.
Abbiamo finito di girare da poco un video (sarà pubblicato a settembre e fruibile da tutti per aiutare la migliore diffusione del nuovo protocollo) per mostrare le differenze del vecchio protocollo con quello modificato “ad interim covid-19“, ed abbiamo iniziato a proporre alle aziende, attività di formazione aggiornata alle nuove direttive, anche con realizzazione di video specifici a seconda dell’azienda e della tipologia del personale addetto al Primo Soccorso o dei “first responder“, sempre più presenti nelle grandi multinazionali ed aziende con numerose sedi e dipendenti.
Attività queste che inevitabilmente finiscono ad impattare poi nel “Bilancio consolidato non economico” (Bilancio Sociale) e nei rapporti di HR e People Caring in ambito Sostenibilità e Welfare; infatti il personale formato a salvare una vita, non lo è solo nel luogo di lavoro, ma a casa e nella società, e questo impatta non poco nell’ambiente che ci circonda.
Grandi crisi (che vorremmo non fossero mai comparse per il dolore che hanno portato) come quella che stiamo vivendo, portano sempre grandi cambiamenti e modifiche dei comportamenti dai quali …non si tornerà probabilmente indietro: smartworking, corsi on line, formazione in webinair per evitare contatti ristretti ed assembramenti, e quindi contrastare le possibilità di contagio.
Per maggiori informazioni su corsi di Primo Soccorso Aziendale anche su piattaforma LMS certificata (per limitare la presenza in aula per la parte teorica) o per training di aggiornamento BLSD “ad interim covid-19” è possibile contattare il Dott. Marco Squicciarini (medico e Direttore Sanitario dell’ International Training Site American Heart Association) tramite i riferimenti in calce.
Medico Coordinatore attività di formazione BLSD del Ministero della Salute
Scientific Coordinator Pediatric Basic Life Support at UENPS – Union of European Neonatal & Perinatal Societies
Faculty Rianimazione Cardiopolmonare con abilitazione all’uso del defibrillatore BLSD – PBLSD at “American Heart Association”
Coordinatore Commissione Emergenza e Formazione BLSD at OMCEO Ordine Medici ed Odontoiatri di Roma e Provincia
Accreditato presso il SistemaSanitario Regionale ARES – 118
SEDE LEGALE:
Via Emilia, 47 – 00187 Roma
St: 06.420.16.852
Cell: 335.662.0.668
SEDE CORSI :
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Via Ludovisi,15 00187 Roma
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