“Usare un defibrillatore con telecontrollo remoto incluso, non solo salva vite ma è inserito nella neo-approvata Legge Mulè”
sottotitolo:
“Catania: morte in aeroporto. Il mistero dei defibrillatori scomparsi, e forse anche scaduti e scarichi” (fonte sudpress – Catania)
E se questi defibrillatori fossero stati tele-collegati e fosse arrivata un’e-mail prima della scadenza al responsabile?
E se fossero stati inviati gli “alert-by-sms ed email” avvisando che le batterie erano scariche e scadute?
E se mentre spostati/sottratti/deposizionati da qualcuno, il sistema di geolocalizzazione all’interno dei defibrillatori avesse avvisato il datore di lavoro
….questa donna si sarebbe potuta salvare?
di Marco Squicciarini
Fino agli anni ’80 in Italia se qualcuno perdeva la vita per un arresto cardiaco improvviso per strada, la maggior parte delle persone pensava tre cose:
1. il “Signore” l’ha chiamato a se, una tragica fatalità: non si poteva fare nulla di più.
2. non era presente un medico e… non si è potuto salvare.
3. forse era già malato e non avrebbe avuto di certo possibilità di salvarsi.
La scienza e la tecnologia hanno completamente rivoluzionato queste antiche – ed oramai obsolete – credenze; infatti in città come Seattle negli Stati Uniti, dove è presente un defibrillatore in ogni condominio e la quasi totalità delle persone conosce molto bene le manovre BLSD sin dal 1973 (Project of Public Engagement), grazie ad un cardiologo di nome Leonard Cobb, la differenza passa da questa sua grande intuizione.La città di Seattle ha dimostrato come con una delle più alte concentrazioni di defibrillatori automatici esterni (DAE) accessibili pubblicamente al mondo, con 13 DAE/km², è possibile… salvare più vite umane!!
A Seattle, tutto è cambiato nel 1972 con la nascita della fondazione di “Medic One”, un servizio paramedico dedicato al miglioramento della salute delle persone… prima ancora che arrivassero al pronto soccorso. La mortalità è quindi bassissima: lo 0,04%, rispetto ai nostri oltre 60.000 morti per arresto cardiaco che abbiamo in Italia ogni anno. Questo progetto prevedeva la formazione di tutta la popolazione ed il massiccio posizionamento nei luoghi pubblici di defibrillatori semi-automatici esterni (Medic One Project).
Tradotto in numeri a casa nostra, oltre ai 60.000 decessi per arresto cardiaco che ogni anno si registrano in Italia, se ne aggiungono ulteriori 40.000. In media si sono registrati quindi 274 decessi per arresto cardiaco ogni giorno, circa 11 ogni ora.
Sono numeri impressionanti che vengono ogni anno aggiornati con grande precisione dall’ISTAT . Di fatto è oramai scientificamente dimostrato che il defibrillatore è in grado di convertire un ritmo maligno (Fibrillazione Ventricolare e Tachicardia Ventricolare senza polso ovvero gli unici due ritmi defibrillabili) solo se utilizzato sulla vittima nei primissimi minuti (entro 4-5 minuti al massimo), e se utilizzato insieme al massaggio cardiaco, può portare a ben oltre l’80% di possibilità di sopravvivenza.
Questo è il motivo per cui la Legge Mulè, approvata e pubblicata su G.U. è oramai una certezza e richiede proprio nei requisiti la possibilità di garantire l’utilizzo di un DAE entro 5 minuti dal momento dell’arresto cardiaco, avendo contezza del fatto che dopo il 4° minuto senza alcuna manovra e Dae iniziano i danni irreversibili cerebrali e i ritmi defibrillabili iniziano a scemare, rendendo poi inutile anche i successivi soccorsi avanzati. Si è partiti quindi già da tempo in Italia, con la diffusione dei DAE nei luoghi pubblici come stazioni ferroviarie, aeroporti, centri commerciali, piazze etc, etc etc…
L’aeroporto di Catania “Fontanarossa” non ha fatto eccezione, e sono stati acquistati e posizionati diversi DAE, ma – è di questi giorni – la terribile notizia che una donna – colta da arresto cardiaco – è morta perchè i defibrillatori erano scarichi o deposizionati, e tutto questo ci porta ad una riflessione profonda.
Di seguito l’articolo dalla stampa siciliana del giorno 24 agosto 2021:
Secondo questo articolo questa donna ha perso la vita anche perchè i DAE non erano al loro posto e non erano controllati; questo di certo potrebbe avere ripercussioni penali sul datore di lavoro e sul responsabile della sicurezza dell’aeroporto. E’ quindi importante sapere che da poco tempo è presente sul mercato una innovativa gamma di defibrillatori che hanno la possibilità di essere controllati da remoto, sia da chi li ha in gestione, che da società specializzate nel “monitoring” H24 e 7 giorni su 7.
Oltre a questo vi sono alcuni modelli che possono:
· inviare un sms immediato in caso di malfunzionamento del DAE
· inviare un report email ogni giorno sullo stato della batteria/piastre del DAE
· il DAE può essere geolocalizzato (e non solo passivamente georeferenziato)
· inviare un elettrocardiogramma al 118 da solo tramite Sim o WI-FI (o tutti e due)
· inviare la chiamata di soccorso al 118
· avvisare con sms ed email se i DAE sono utilizzati o spostati
In assenza di questo servizio collegato ai nuovi DAE (dai costi accessibili) si devono mettere in atto (per legge) numerose incombenze ed attività di verifica: la prima di tutte è individuare un “responsabile aziendale” che si occupi di:
- acquistare i modelli idonei di defibrillatori (DAE).
- posizionare i DAE in modo che siano utilizzabili entro 5′ minuti al massimo da ogni posizione (principio attivo di equidistanza).
- creare un documento/registro da compilare ogni giorno/settimana con lo status del dae, delle piastre e della batteria; questo serve anche per verificare il corretto funzionamento e segnalare eventuali anomalie.
- posizionare la cartellonistica per fare in modo che i DAE siano trovati prontamente come gli estintori.
- verificare le scadenze dei consumabili (piastre, batteria) e provvedere al ripristino in tempo utile.
- monitorare le scadenze dei certificati BLSD accreditati al 118 del personale abilitato e che deve essere sempre in numero tale da garantire la presenza di personale abilitato entro i famosi 5 minuti; ovviamente provvedere al retraining delle certificazioni per tempo.
Anche la neo-approvata Legge Mulè ha inserito nell’Articolo 6 (Art. 6: Registrazione dei DAE presso le centrali operative del sistema di emergenza sanitaria «118», al Comma 3 (3. I DAE devono essere collegati al sistema di moni- toraggio remoto della centrale operativa del sistema di emergenza sanitaria «118» più vicina. Il monitoraggio consente di verificare in tempo reale lo stato operativo del DAE e la scadenza delle parti deteriorabili e di segnalare eventuali malfunzionamenti) , la necessità di avere DAE teleconnessi con la centrale operativa del 118, in modo da avere sempre la posizione e lo stato di operatività dello stesso.
Tutto questo non solo renderà la situazione sempre monitorata, ma eliminerà responsabilità e costi di personale dedicato che deve garantire con un registro e verifiche giornliere/settimanali lo status operativo del DAE ed il loro reale posizionamento.
Di certo quando questa nuova legge sarà fatta rispettare ovunque, una giovane donna, un uomo, un bambino avranno più possibilità di essere salvati in caso di un arresto cardiaco improvviso, come a…Seattle. Potremmo quindi dire con soddsifazione che la tecnologia in questo caso…allunga la vita.
Per ricevere maggiori informazioni su come realizzare un progetto di cardioprotezione aziendale, per organizzare corsi per grandi aziende multisedi nazionali (anche con fondi interprofessionali a zerocosto per l’Azienda), come diventare Istruttore ed avviare un Sito di Formazione (accreditato al 118 regionale) con il nostro International Training Center “ Squicciarini Rescue” e sulla formazione del team di primo soccorso interno aziendale con rilascio di brevetti Internazionali, è possibile inviare una email o contattare:
Medico Coordinatore attività di formazione BLSD del Ministero della Salute
Scientific Coordinator Pediatric Basic Life Support at UENPS – Union of European Neonatal & Perinatal Societies
Docente di Primo Soccorso Aziendale – BLSD presso il Master settore Sanità Pharma Biomed “24ORE Business School”
Coordinatore Commissione Emergenza e Formazione BLSD at OMCEO Ordine Medici ed Odontoiatri di Roma e Provincia
Accreditato presso il SistemaSanitario Regionale ARES – 118
SEDE LEGALE:
Via Emilia, 47 – 00187 Roma
St: 06.420.16.852. – Cell: 335.662.0.668
SEDE CORSI :
Hotel Savoy – Via Ludovisi,15 00187 – Roma
email: info@squicciarinirescue.org
website: https://www.squicciarinirescue.org